...ais, oui... non... je n'ai pas tenu ma promesse de donner des indices pour l'énigme numéro 2. C'est qu'entre-temps il m'est tombé un dossier sur la tète (je veux dire par là que je dois rédiger en grande urgence un nouveau dossier - pour un projet dont la réalisation commencerait en... novembre 2010) à rendre demain sous peine de finir comme Manon Roland : charrette, guill... non! NON? Quand mème pas! J'esp... j'espèèèèèèèèèèèèère.
Parlant de Manon, qui normalement n'a rien à faire sur ce bloggue (vu qu' elle sort d'une réponse erronée, ou encore pour mieux dire, erratique) j'aurais dù étouffer dans l'oeuf sa tentative d'imposer sa présence parmi nous. Mais elle est tenace et voici que dans son sillage parfumé, dans le bruissement de ses jupons, dans la clarté de ses mousselines nous arrive... une autre Manon ! Vous pouvez lire ses commentaires en date du 23 juillet 2008 (si je précise l'année c'est pour les générations à venir) .
Merci Manon de C. pour les compliments que je sais mériter en grande partie, car je me dois d'ètre modeste mais point trop. (c'est encore moi, en a-parté) : - "ENCORE des compliments, TOUJOURS des compliments, JAMAIS de critique féroce sur laquelle exercer ma verve ou - pourquoi pas ? - verser avec délice des pleurs amers !"
Bien. Notre petite nouvelle Manon voudrait TOUT savoir sur Buzot. Et puis quoi encore ? J'ai mème pas fini de parler de La Grassini, d'Elisabeth Vigée-Lebrun et de tutti quanti e tutte quante ont participé à l'énigme numéro 1 et il me faudrait raconter par le menu la saga des Brissotins (c'est ainsi que l'on nommait aussi, du nom de Brissot un de leurs chefs, les Girondins) ! ?
Comme pour l'instant je suis pressée mais généreuse, j'ai illustré ce message avec un dessin d'Etienne-Charles Leguay qui représente Buzot tenant dans ses mains le portrait en miniature de Manon Roland. C'est une oeuvre d'imagination dessinée après la mort de Buzot (et diffusée en gravure après la chute de Robespierre). Leguay, élève de Vien, républicain modéré, voulut maintenir le souvenir de certains hommes politiques dont il fut l'ami. Parmi les oeuvres de ce peintre classique liées au déroulement de la Révolution, la plus connue représente Barnave dans sa prison.
A' bien y penser... il y aura aussi une média-bibliographie sur Manon Roland, ceci pour répondre à Manon (la nôtre) au sujet des rapports entre ce personnage dont le souvenir a traversé deux siècles et le théâtre... et c'est un dangereux comportement que le mien car il ne manquera pas d'arriver quelqu'un sur ce bloggue pour me demander de raconter vie mort et miracles de Buzot, de Roland, de Pétion, de Brissot, du sieur Leguay peintre classique, etc. Pfffffffffffffffff! Du coup je ne laisse pas les indices promis. Je vous laisse penser sur ce texte et sur les commentaires de Manon, si tant est que vous puissiez encore penser par cette chaleur. A' moins que vous ne soyez dans l'Antartique, on ne sait jamais et je peux bien rèver à un public infiniment exotique.
Votre C.
Lo so, lo so...
… non ho mantenuto la mia promessa di rilasciare alcuni indizi per aiutarvi a risolvere l’enigma numero 2. Ma nel frattempo, c’è stato (per me) un viaggio in Francia e uno studio importante da finire per non finire male… ad esempio come Manon Roland ? Nnnoooo-ooooooooooooo-ooonnnnnnn… !
Parliamone, di Madame Roland : non ha niente a che fare o vedere con questo bloggue (esce da una risposta sbagliata, bisogna dirlo senza giri di parole) epperò, epperò… non sono riuscita ad impedirle di invadere messaggi e risposte, già che tenacemente si insedia in questo bloggue. E nel fruscio delle sue gonne, nel profumo e la chiarezza delle sue mussole, arriva al suo seguito un’altra Manon ! Potete leggere i suoi commenti del giorno 23 di luglio (la precisazione è per le generazioni future: non ho risuscitato Madame Roland)
Grazie dunque, Manon de C., per i complimenti che so di meritare in parte (devo rimanere modesta ma non troppo). (A parte, come a teatro : ANCORA complimenti ! SEMPRE ! MAI una critica abbastanza feroce da scatenare il mio estro o – perché no ? – per darmi al piacere di versare pianti amari !)
Ecco, la nostra Manon novella vorrebbe sapere tutto su Buzot ! Ma come ? Non ho ancora completato la mia risposta all’enigma numero 1 ! Devo parlare della Grassini, della pittrice Vigée-Lebrun e di tutti quanti e tutte quante vi sono implicati… e già dovrei narrare con tutti i dettagli utili, le gesta dei Brissotins ? (così furono chiamati - dal nome di Brissot uno dei loro capi - i Girondini)
Essendo di fretta ma sempre generosissima ho illustrato questo testo con un disegno del pittore Etienne-Charles Leguay. Rappresenta Buzot tenendo in mano e guardando con rammarico il ritratto in miniatura di Manon Roland. È un’opera di fantasia, elaborata dopo la morte tragica di Buzot e diffusa dopo la caduta di Robespierre (28 luglio 1794). Ma è un ritratto veritiero; è il ritratto di un amico, già che Leguay, pittore classico ed allievo del pittore Vien, fu un repubblicano moderato che fu legato ai più moderati dei rivoluzionari; la morte per ragioni politiche di uomini come Lavoisier, Danton o Buzot le procurò molta sofferenza. La sua opera politica più nota rappresenta un moderato, Antoine Barnave, durante la sua prigionia. Barnave si legò con la copia reale e fu perciò ghigliottinato nel 1793.
Pensandoci bene, ho deciso che si sarà una media-bibliografia su Manon Roland; questo per rispondere alla nostra nuova Manon a proposito dei rapporti tra il durevole ricordo di Madame Roland nella storia francese e il teatro. Ma non durerà a lungo l’insediamento del personaggio in questo bloggue, già che con l’Italia ha poco a che vedere… e non voglio raccontare vita morte e miracoli di tutti i Girondini… Toh ! Non lascio alcun indizio in questo messaggio: vi basterà rileggere il mio testo e i commenti di Manon de C. e dovreste essere in grado di trovare tutte le giuste risposte. Se, con questo calore, siete in grado di pensare. Ma forse siete nell’Antartico… ? Non si sa mai, lasciatemi sognare di un pubblico esotichissimo.
Vostra C.
Parliamone, di Madame Roland : non ha niente a che fare o vedere con questo bloggue (esce da una risposta sbagliata, bisogna dirlo senza giri di parole) epperò, epperò… non sono riuscita ad impedirle di invadere messaggi e risposte, già che tenacemente si insedia in questo bloggue. E nel fruscio delle sue gonne, nel profumo e la chiarezza delle sue mussole, arriva al suo seguito un’altra Manon ! Potete leggere i suoi commenti del giorno 23 di luglio (la precisazione è per le generazioni future: non ho risuscitato Madame Roland)
Grazie dunque, Manon de C., per i complimenti che so di meritare in parte (devo rimanere modesta ma non troppo). (A parte, come a teatro : ANCORA complimenti ! SEMPRE ! MAI una critica abbastanza feroce da scatenare il mio estro o – perché no ? – per darmi al piacere di versare pianti amari !)
Ecco, la nostra Manon novella vorrebbe sapere tutto su Buzot ! Ma come ? Non ho ancora completato la mia risposta all’enigma numero 1 ! Devo parlare della Grassini, della pittrice Vigée-Lebrun e di tutti quanti e tutte quante vi sono implicati… e già dovrei narrare con tutti i dettagli utili, le gesta dei Brissotins ? (così furono chiamati - dal nome di Brissot uno dei loro capi - i Girondini)
Essendo di fretta ma sempre generosissima ho illustrato questo testo con un disegno del pittore Etienne-Charles Leguay. Rappresenta Buzot tenendo in mano e guardando con rammarico il ritratto in miniatura di Manon Roland. È un’opera di fantasia, elaborata dopo la morte tragica di Buzot e diffusa dopo la caduta di Robespierre (28 luglio 1794). Ma è un ritratto veritiero; è il ritratto di un amico, già che Leguay, pittore classico ed allievo del pittore Vien, fu un repubblicano moderato che fu legato ai più moderati dei rivoluzionari; la morte per ragioni politiche di uomini come Lavoisier, Danton o Buzot le procurò molta sofferenza. La sua opera politica più nota rappresenta un moderato, Antoine Barnave, durante la sua prigionia. Barnave si legò con la copia reale e fu perciò ghigliottinato nel 1793.
Pensandoci bene, ho deciso che si sarà una media-bibliografia su Manon Roland; questo per rispondere alla nostra nuova Manon a proposito dei rapporti tra il durevole ricordo di Madame Roland nella storia francese e il teatro. Ma non durerà a lungo l’insediamento del personaggio in questo bloggue, già che con l’Italia ha poco a che vedere… e non voglio raccontare vita morte e miracoli di tutti i Girondini… Toh ! Non lascio alcun indizio in questo messaggio: vi basterà rileggere il mio testo e i commenti di Manon de C. e dovreste essere in grado di trovare tutte le giuste risposte. Se, con questo calore, siete in grado di pensare. Ma forse siete nell’Antartico… ? Non si sa mai, lasciatemi sognare di un pubblico esotichissimo.
Vostra C.
4 commenti:
Salve, salut...
Beau blog, c'est certain... et intéressant...
l'énigme? je propose tableau peint en France ou_et par un français sur un thème italien (romain) et pour un Prince italien, vers 1755
Beau blog ou bloggue.
le peintre est français, surement (Vien ?). Le sujet est romain ou grac, antiquité greco-romaine disons. Peint pour un noble romain ? Colonna ? Borghese ?
Philippe
Grec, pas grac.
Buon giorno Claire (est ce correct?)
Merci pour cette nouvelle énigme, votre blog est vraiment très intéressant.
Je propose comme réponses :
- "La marchande des amours", peint par Joseph Marie Vien en 1769.
- Que représente-t-il exactement: je pense qu'il est inspiré par une peinture d'Herculanum ou découverte en 1759, et représenterait Penia (mère/nourrice des amours) présentant les 3 formes de l'amour (le besoin, le désir, la possession) à la déesse Vénus et à sa copine Pitho, déesse de la persuasion, en charge de faire le bon choix. Je ne sait pas si l'auteur a voulu mettre un autre sens caché.
- je suppose qu'il a été peint pour Mme de Pompadour née Poisson, mécène de Vien, partie de très bas et arrivée très haut par les bonnes grâces du roi de France. D'où l'importance du choix ci-dessus.
Ma réponse vous agréée-t-elle ?
Cordialement,
Pia
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